Miglioramento costante dell'impatto ambientale delle nostre operazioni

 
 
 

Progressi verso la riduzione del nostro impatto ambientale 

Continuiamo a impegnarci per l'eccellenza operativa e il miglioramento della produttività, riducendo contemporaneamente il nostro impatto ambientale. Riconosciamo che la riduzione delle emissioni in linea con i nostri obiettivi per il 2030 richiederà un cambiamento culturale e una nuova filosofia per il settore operativo. Ecco perché DuPont Personal Protection è impegnata in un processo di gestione della trasformazione delle operazioni del lavoro. Ciò contribuirà a garantire che ogni sito di produzione di tessuto Tyvek®, fibre Nomex® e fibre Kevlar® adotti un approccio integrato per raggiungere gli obiettivi aziendali e commerciali legati al clima. Ogni sito avrà un responsabile per la sostenibilità del sito che avrà la responsabilità di creare, per il proprio sito, dei piani che contribuiranno a rendere le emissioni di CO2 indipendenti dalla crescita, tenendo in considerazione al contempo le esigenze future del sito stesso.

 
 
 

 
 
 

Energia ed emissioni 
 

Il sito di Spruance a Richmond, Virginia, USA, sede produttiva del tessuto Tyvek®, delle fibre Nomex® e delle fibre Kevlar®, ha subito una riconversione da carbone a gas naturale per produrre vapore ed elettricità in modo più efficiente con minori emissioni di CO2. La combustione del gas naturale produce circa la metà di CO2 rispetto alla combustione del carbone, riducendo quindi annualmente le emissioni di oltre 100.000 tonnellate di CO2e (MtCO2e). Questa riduzione delle emissioni di CO2 equivale alla rimozione di 22.000 auto dalla strada. Il progetto è stato completato verso la fine del 2019 e nel 2020 abbiamo iniziato a trarre vantaggio in termini di risorse e di ambiente.

 

Implementazione del nostro Bold Energy Plan

Il meccanismo principale utilizzato per la riduzione del consumo di energia nella produzione di tessuto Tyvek®, fibre Nomex® e fibre Kevlar® è il Bold Energy Plan, è un programma di miglioramento continuo sviluppato da DuPont e lanciato a livello aziendale nel 2008 per migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni presso le nostre sedi globali di produzione.

Dal 2016, nell'ambito del Bold Energy Plan, abbiamo intrapreso i seguenti progetti nei nostri siti di produzione:

 
 
 

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Apparecchiature ad alta efficienza energetica

Revisione delle apparecchiature per la produzione dei servizi in modo da passare a risorse energetiche più sostenibili, facilitando quindi una significativa riduzione delle emissioni di CO2

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Recupero del calore

Sistemi di recupero del calore ottimizzati presso le nostre strutture, che consentono risparmio di energia e carburante

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Revisione HVAC

Miglioramenti apportati ai sistemi di riscaldamento, ventilazione e di aria condizionata (HVAC), compresi gli adeguamenti e la sostituzioni delle parti non idonee

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Illuminazione a LED

Rimodernamento degli edifici con illuminazione a LED per un maggiore risparmio delle emissioni

 
 
 
 
 
 

Abbiamo anche aderito a RE100, un'iniziativa ambientale globale guidata da Climate Group in collaborazione con CDP, che riunisce aziende impegnate a modificare la modalità di utilizzo dell'elettricità a livello globale nelle proprie operazioni, puntando a usare il 100% di energie rinnovabili. DuPont, nell'ambito di questa iniziativa, mira a ricavare almeno il 60% del suo fabbisogno elettrico da fonti di energia rinnovabile entro il 2030 e a raggiungere il risultato di emissioni zero entro il 2050.

Continueremo ad affidarci al Bold Energy Plan e a impegnarci nell'iniziativa globale RE100 in qualità di partner di fiducia mentre ci adoperiamo per ottenere, nel prossimo decennio, un risparmio energetico ancora più evidente e riducento ulteriormente le emissioni di CO2.  

 
 
 

Rifiuti

Come parte del nostro continuo impegno verso il raggiungimento dell'azzeramento dei rifiuti e per implementare un programma che li riduca e che applichi le 4 R (Ridurre, Riutilizzare, Riqualificare, Riciclare) abbiamo realizzato un impianto di riciclo nel nostro sito di produzione, in Lussemburgo, direttamente in loco, accanto alle linee di produzione Tyvek®.

La struttura utilizza un sofisticato sistema che combina trituratore-alimentatore-estrusore che tratta tutti i tipi di rifiuti della produzione di Tyvek® e li trasforma in pellet riutilizzabile. Questo sistema semplifica e rende efficiente il ricondizionamento dei rifiuti della lavorazione industriale, trasformando gli scarti in granulati HDPE riutilizzabili. Ad esempio, i granulati HDPE riciclati vengono utilizzati per produrre i nuclei in plastica attorno ai quali si avvolge il Tyvek® per lo stoccaggio e la spedizione. DuPont ha anche una partnership in corso per dare agli scarti di produzione di Tyvek® a Richmond, Virginia, una seconda vita in prodotti altamente ingegnerizzati per la gestione idrica.

Allo stesso modo, per la produzione di Kevlar®, ricondizioniamo gli scarti della fibra come prodotti in pasta di Kevlar®, e nella produzione di Nomex®, sciogliamo e ricondizioniamo alcuni scarti della produzione di fibre da utilizzare come carta Nomex®.

 
 
 

Acqua

Un altro aspetto della nostra impronta globale è la comprensione di dove e come le operazioni di DuPont interagiscono con i bacini idrografici locali. Per svolgere le nostre operazioni ritiriamo e acquistiamo acqua da varie fonti ed enti locali. Parte di quell'acqua viene trattata e reimmessa in ambienti idrici locali; altra acqua viene reimmessa nei nostri processi di produzione o è utilizzata per altri scopi, ad esempio per le esigenze igieniche dei dipendenti. Come parte della nostra certificazione ISO 14001, monitoriamo continuamente il consumo di acqua e ci impegniamo a ottimizzarlo.

Per approfondire ulteriormente le nostre conoscenze, nel 2020 abbiamo utilizzato lo strumento del World Wildlife Fund (WWF) che verifica il rischio idrico e che rappresenta un modello dello stress delle risorse idriche. Lo strumento del WWF, il Water Risk Tool, ci aiuta nella valutazione dei rischi legati all'uso dell'acqua utilizzando una serie estesa di parametri, ad esempio la reputazione e il rischio normativo, che potrebbero influenzare la continuità operativa in futuro.